EMILY
Quando ero piccola pensavo che una volta morta mi sarei trovata in un aula magna dove finalmente mi avrebbero rivelato tutti i misteri dell'universo, ad esempio gli ufo e il triangolo delle Bermuda.
Quando ero piccola pensavo che una volta morta mi sarei trovata in un aula magna dove finalmente mi avrebbero rivelato tutti i misteri dell'universo, ad esempio gli ufo e il triangolo delle Bermuda.
La Nave Argo. La macchina del tempo è un progetto rivolto agli studenti e più in generale ai giovani, ma aperto a un pubblico adulto curioso di riscoprire le storie e i miti della nostra cultura occidentale attraverso la magia del teatro, la sua disponibilità a scandagliare l’animo umano con una parola evocativa e poetica e con la sua capacità di accogliere immagini e visioni.
“Genannt Gospodin” è un testo il cui protagonista è un anti-eroe tragicomico che si ribella al capitalismo e cerca di vivere senza soldi trovando finalmente la sua libertà solo in prigione. E’ una visione spietata dell’umanità sia inquadrata che alternativa che comunque inevitabilmente dipende dai soldi e dal consumo. La scrittura è graffiante, acuta, ironica e pungente. Una galleria di personaggi comici strampalati, miserabili ed idealisti, che raccontano il nostro mondo con grande poesia e feroce malinconia.
Una notte, in Scozia, ai nostri giorni. Un uomo di circa quarant’anni e una donna sui trenta si incontrano per caso. Sean accoglie Lisa nel suo caotico appartamento: si sono conosciuti poco tempo prima in un pub.
Pasolini amava il calcio come giocatore (era un bravo mediano) e come tifoso del Bologna. Appena i suoi impegni glielo permettevano organizzava una partita, e la Domenica seguiva il campionato, in tv o allo stadio, molte volte spostandosi per seguire la sua squadra in trasferta.
Divertimento! divertimento! Divertimento! Un’esagerazione, un’agitazione, un’irritazione. L’ultimo giorno di un grande gelo in una casa decadente con le crepe ai muri.
Giorgio Barberio Corsetti torna in scena con un monologo scritto e interpretato da lui, che s’intreccia con le note del musicista Gianfranco Tedeschi. Lo spettacolo è il compendio e l’ulteriore elaborazione di anni di lavoro di Corsetti sul testo, sui modi di porgerlo al pubblico, sulla sua esperienza di artista e di uomo.