Una produzione Gruppo della Creta | Fattore K , in collaborazione con Todi Festival

GENERAZIONE XX, di Anton Giulio Calenda conta su un cast di giovanissimi attori composto da Stefano Bramini, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Giulia Fiume, Federico Galante, Laura Pannia, Lida Ricci e Bruna Sdao.

Regia di Alessandro Di Murro

Musiche Enea Chisci

Scene Domenico Franchi

Costumi Laura Giannisi

Luci Marco Macrini

Direttore di produzione Pino Le Pera

Lo spettacolo è una ricerca sulla comprensione delle dinamiche post-moderne di produzione di immagini e stereotipi comportamentali che plasmano l’esistenza delle nuove generazioni. GENERAZIONE XX è il risultato della riflessione fatta da una giovane compagnia teatrale che intende indagare e comprendere la propria identità storica e il proprio essere nel mondo contemporaneo. Il tutto con uno sguardo stupito e attento sulla società, dal privilegiato punto di vista della gioventù. GENERAZIONE XX è la storia d’amore di Linda e Giacomo, “due giovani fidanzati gravati dal peso della vita”. Le crudeltà che a questi due personaggi verranno inflitte e che loro stessi si troveranno obbligati a infliggersi reciprocamente non costituiscono altro che una lente di ingrandimento volta ad analizzare il paesaggio distopico ove la trama si svolge: la “Nazione”. “Con la N maiuscola”: ci terrà a precisare Nero con cinico e beffardo scrupolo (perché commettere errori in questo carosello surreale e ipertecnologizzato non è consentito, benché la sorte di ognuno sia già scritta in maniera grottescamente prevedibile al pari dei canovacci televisivi su cui da anni si assiste incessantemente al sorgere di personaggi privi di qualsiasi sfumatura di talento). La Nazione, territorio immaginario dove l’azione si svolge, è un evidente non-luogo, eppure un altrettanto chiaro rimando alla storia politica e sociale dell’Italia degli anni settanta, quando la classe politica, in nome della salvaguardia della Democrazia, si trovò a risolvere urgenti dilemmi morali attraverso decisioni di cui ancora oggi sentiamo l’effetto ma che già allora rischiavano di risultare un mezzo così pesante da giustificare a stento il fine.

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